Appunti storici del sig. Renato Lugaro
1) APPUNTI SCRITTI DAL SIG. RENATO LUGARO
(riportati rispettando la forma originaria)
2) Scheda biografica dell’autore
1)
-Introduzione:
Nota sul nome del paese
Negli atti d’archivio comunale e parrocchiale (alcuni dei quali redatti in lingua francese) figura in origine il nome “Castelnovo – Ceva”, poi subentra la denominazione “Castelnovo di Ceva” (1)
Solo nell’ultimo dopo-guerra, dopo il ripristino del Comune (sciolto al tempo del regime fascista e aggregato a Priero) viene assunta ufficialmente la attuale denominazione del paese: Castelnuovo di Ceva che richiama pur sempre l’antico nome latino di “Castrum novum Cebanorum”.
(1) All. doc. (MOD. D. COM. CASTELNOVO CEVA)
Le antiche origini
Come ricordato all’inizio l’antico nome romano di C. era Castrum Novum Cebanorum (1)
Il paese di C. è sorto prima del 1000 d.C.
Fino al 1500 circa la borgata principale era quella chiamata “VILLA” ed era posta a sud del castello.
In seguito C. si estese in basso verso EST e venne eretta la Parrocchia ( sotto il titolo di S. Maurizio Martire) nella frazione “BOGLIO”.
Il castello costruito intorno all’anno mille appartenne ai Marchesi di Ceva.
Dell’imponente costruzione fortificata non rimane che un’alta torre di difesa, scampata alle distruzioni dei secoli precedenti.
Il origine il grande Castello di Castelnuovo era munito di DUE TORRI.
La torre superstite (alta m. 794 s.l.m.), è in pietra da taglio, di forma quadrata.
Ma di ciò riferisco dettagliatamente in seguito. (vedi “Monumenti”)
“Per una storia di Castelnuovo”
“L’ambiente naturale”
Il viandante che sale da Priero lungo la carrozzabile per Castelnuovo (km. 5,7) raggiunge l’ultima frazione del comune di Priero denominata “Campetto” (m. 579 sul l.m.)
Da Campetto la strada continua ad innalzarsi con curve e tornanti, tra folti boschi e vasti prati della prima langa e s’inerpica in alto piano a raggiungere la Cappella di S. Pietro (m. 748) e, dopo una discesa ed una nuova salita si scorge il Pilone della Madonna (o “Cappelletta) (m.776) e finalmente si arriva a Castelnuovo (m. 743 sul l.m.) antico e pittoresco paese dominato da un colle (m. 794 sul l.m.) con un’alta torre quadrata, da cui si può ammirare un vasto panorama.
Sopra questo “delizioso colle” sorgeva (1) un grande castello munito di due torri.
La vista che si gode dal colle è incantevole: una vasta zona del Piemonte, le Langhe e le Alpi.
Si possono vedere le città di Mondovì, Cuneo, Fossano, perfino Superga e dall’altro lato un tratto del Mar Ligure.
L’abitato di Castelnuovo è attualmente posto su un versante del colle dove sorgeva l’antico castello, al riparo dei venti.
Castelnuovo è ricco di vasti boschi, di castagneti e di una folta vegetazione che conferiscono salubrità all’ambiente naturale.
Le sue sorgenti sono ricche di un’acqua molto buona, in particolare è rinomata una sorgente di acqua minerale naturale che sorgeva dalla viva roccia nel folto di un bosco.
R. Lugaro
Note:
(1) “delizioso colle” così lo chiama il prof. Goffredo Casalis nel suo dizionario Geografico Storico (1833)
Da appunti vari su Castelnuovo raccolti da Renato Lugaro
“Pace di boschi secolari alle pendici di un vecchio castello”
“PER UNA STORIA DI CASTELNUOVO DI CEVA”
– Cenni sulle principali vicende storiche ed altre notizie sull’antico comune monregalese (Castrum novum Cebanorum)
Anno domini 1750
“Una cappelletta nata da una apparizione della Madonna”
Origine del “Pilone della Madonna” o “Cappelletta” (m.776 sul l.m.)
In un tipico paese agreste, come poteva mancare una pastorella quale umile protagonista di un fatto miracoloso?
Ad una fanciulla intenta al suo piccolo gregge apparve un giorno la Madonna presso il pozzo prospiciente il paese.
Ciò che commosse i castelnovesi fu il fatto che questa fanciulla, che era muta dalla nascita, subito dopo la Apparizione della Beata Vergine, appena corse a casa e varcata la soglia di casa sua, prese a parlare ai suoi cari.
Anche per l’evidenza di questa guarigione miracolosa i genitori e tutti i castelnovesi cedettero alla visione della fanciulla e senza indugio dettero inizio alla costruzione del Pilone in onore di Maria SS. Arricchito da un dipinto raffigurante l’Annunciazione.
Ma sentiamo il testo originale dell’antica cronaca tratto dall’Archivio Parrocchiale.
“Nel 1750 circa una ragazzina di sette anni muta dalla nascita era quivi a custodire alcune pecore.
Le comparve una bella signora e le disse: “Va a casa a dire a tuo padre che faccia fare un pilone qui.”
La figlia osservò:
“Se io scappo le pecore si perdono.”
La Signora replicò:
“Va’, che le pecore le guardo io.”
Andò, disse tutto a Papà e Mamma e ad altri, meravigliati di sentirla parlare. Corsero a vedere, ma non videro la Signora, che cedettero la madonna.
“Ecco l’origine del Pilone.”
Da una minuta di una “Storia di Castelnuovo di Ceva”
ANNOTAZIONE
Nella navata sinistra della chiesa parrocchiale è posta in una nicchia la statua in marmo di inestimabile valore della Beata Vergine Maria, d’Autore ignoto, del ‘600, proveniente dall’antica chiesa castelnovese.
Ai piedi della statua vi è inciso il motto “QUOD DEUS IMPERIO TU PRECE VIRGO POTES” (ciò che Dio può con il comando tu Vergine puoi con la preghiera)
(tracce da sviluppare)
CENNI STORICI DI CASTELNUOVO DI CEVA; PER UNA STORIA DI C.C. (CASTRUM NOVUM) IN VAL CEVETTA
Appartenne al COMITATO DI BRE’DULO,
sec.XI
Venne munito di CASTELLO nel secolo XI e quindi passò a far parte del
1142 – MARCHESATO DI CEVA nel 1142
1295 – Il Marchese Giorgio il Nano lo vendette nel 1295 al Comune di Asti, conservandone però la giurisdizione.
1385 – Il Marchese Gherardo di Ceva, che ne era rimasto a sua volta investito, lo cedette al Duca Galeazzo VISCONTI nel 1385
1495 – Pervenne poi a Gio Francesco di Ceva, ma nel 1495 LUDOVICO D’ORLEANS glielo confiscò e lo donò al suo luogotenente Ettore AJNARD, il quale
1503 – lo cedette nel 1503 a Francesco DELLA ROVERE, Duca di Sora (o Sore)
1530 – Il Governatore d’Asti, che ne ebbe giurisdizione ne investì il Marchese Giò Vincenzo di Ceva nel 1530
1618 – Nel 1618 passò in feudo al Marchese d’Incisa
1631 – Con il trattato di Cherasco, nel 1631, passò a Casa Savoia
1666 – Sotto la Signoria di Bonelli d’Alba
2) SCHEDA BIOGRAFICA DEL SIG. RENATO LUGARO
Renato Lugaro, era nato nel 1925 al Santuario di Savona, da padre vadese e madre di origini biellesi.
Residente a Savona, era sposato, con cinque figli.
Appassionato di libri, amava trascorrere molto del suo tempo libero immerso nella lettura, spaziando tra vari generi letterari.
Uomo molto religioso, si è dedicato non solo allo studio dei più importanti teologi cattolici, ma anche allo studio delle religioni protestante ed ebraica, per le quali ha sempre manifestato interesse ed ha intrattenuto fecondi contatti con alcuni esponenti delle stesse, perseguendo un dialogo costante.
Ha iniziato a frequentare Castelnuovo nei primi anni sessanta e poi sempre più assiduamente vi trascorse lunghi periodi soprattutto nel corso delle vacanze estive e natalizie.
Di Castelnuovo ha sempre apprezzato soprattutto l’ambiente naturale, i rigogliosi boschi, gli spazi incontaminati, il silenzio e la pace.
Sensibile alle tematiche delle minoranze linguistiche è sempre stato “vicino” al movimento occitano ed in contatto amichevole con il Prof. Sergio Arneodo di Coumboscuro e con il Professore e poeta Antonio Bodrero di Frassino.
Da sempre attento al tema dello spopolamento della campagna, della montagna, alla difesa delle culture minoritarie e alle tematiche sociali.
Appassionato di storia locale si è dedicato ad alcune ricerche sulle origini e sulla storia di Castelnuovo di Ceva e sugli affreschi della cappella cimiteriale.
E’ stato tra i rifondatori del movimento scoutistico savonese nel dopoguerra e soprattutto nell’ambito del Corpo Nazionale G.E.I. Savonese del quale è stato Presidente per lunghi anni.
Alcune delle sue qualità organizzative, mutuate dallo scoutismo, le ha messe a disposizione di Castelnuovo anche mediante la fondazione, nei primi anni settanta della Pro Loco (insieme ad altri villeggianti e castelnovesi).
E’ di quegli anni l’inizio dei tradizionali festeggiamenti dell’Assunta, con la partecipazione del complesso bandistico di Carrù, dei giochi in piazza: corsa campestre, corsa nei sacchi, gare di bocce, pranzi in piazza ed altre attività ai quali molti componenti della Pro Loco hanno dedicato molto del proprio tempo con lo scopo di valorizzare le caratteristiche locali ed ambientali.
Una sua poesia su Castelnuovo:
Alla porta delle Langhe in val Cevetta
Hai lasciato Priero
sotto i piedi e ti sei
incamminato su una
strada che ti porta
fino alla “torre di guardia”
di un antico maniero.
Se sali sulla torre di Castelnuovo
nelle giornate belle,
puoi vedere la costa
della Corsica e di sera le lontane stelle.
In basso, tetti rossi
sui verdi prati e
pace di boschi secolari…
Al viandante stanco
ristora l’anima.