Documento storico

SCONTRO TRA SFORZESCHI E FRANCESI NEL 1497

Distruzione di Castelnuovo

Ludovico il Moro duca di Milano, avendo usurpato il governo a suo nipote Gian Galeazzo, per difendere il potere dapprima fu tra quelli che avevano chiamato in Italia Carlo VIII re di Francia (1494); ma in seguito, cambiata politica, era entrato in una lega contro la Francia stessa. Gli effetti della guerra purtroppo si fecero sentire anche nel Marchesato di Ceva, che, come feudo degli orleanesi, teneva per la Francia.
Il 6 marzo 1497 giunge la notizia che si trovavano a Calvenzana (Cravanzana?) 1000 guasconi (cioè soldati francesi) che la sera di quello stesso giorno sarebbero arrivati a Ceva; infatti giunsero ed occuparono anche saliceto. Contro di loro veniva una schiera al soldo di Lodovico il Moro e di Venezia.
Il 27 dello stesso mese le truppe alleate di del Moro avevano stabilito di dare l’assalto a Murialdo, cosa che poi non avvenne, essendosi quella terra arresa la sera di quel giorno.
L’indomani il conte di Caiazzo e Giovanni Adorno fecero delle perlustrazioni nei dintorni per vedere quale castello nel Marchesato di Ceva fosse più facile da assalire e scelsero Castelnuovo; ma, dato il cattivo tempo di pioggia e nebbia, per quel giorno abbandonarono l’idea e ripiegarono su Murialdo.
Castelnuovo era difeso da alcuni guasconi. Gli Sforzeschi, avendo mandato ad intimare la resa ed avendone avuto un rifiuto, perché i difensori attendevano dei rinforzi da Ceva, il 31 marzo mossero all’assalto di quel castello ed ivi avvenne un sanguinoso combattimento.
“Dopo tre ore di resistenza disperata, durante la quale cinque o sei volte le scale appoggiate alle mura furono precipitate al basso con rovina degli assalitori, fu aperta una breccia per la quale i nemici poterono entrare: i guasconi, ritiratisi nella torre, dopo aver dato le ultime prove del loro valore, si arresero a discrezione: furono fatti prigionieri e la terra fu distrutta”.
Da allora dell’antico castello di Castelnuovo non resta più che la vetusta torre.
Mentre si dava l’assalto a Castenuovo, Bernardino Adorno con una schiera di Veneti e Albanesi, attraverso Priero, faceva una scorreria fino alle porte di Ceva.
Gli Sforzeschi pensarono pure di dare l’assalto a Saliceto, a Bagnasco ed a Garessio; ma dappertutto incontrarono fiera resistenza.
Frattanto avendo Ceva ricevuto rinforzo di milizie francesi, gli invasori dovettero rinunciare alla conquista del Marchesato.
Il 24 aprile si pubblicava solennemente una tregua tra le forze francesi e quelle della lega, di cui era a capo il Moro; Ceva per allora restava in possesso dei Francesi.

(NOTA: questo testo”circola in paese”, ma non si conosce il documento di provenienza, non si è quindi in grado di sostenerne il grado di competenza; appena recuperato se ne darà informazione)

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